I tom

Come per i
piatti (e tutto ciò che riguarda le batterie), non c'è regola riguardo il numero e la dimensione dei tom: è semplicemente il batterista che decide se, oltre ai tom che ha col kit che compra, ne vuole altri, di dimensioni maggiori o minori, in dipendenza dei propri gusti e dal proprio genere. Molto spesso poi il numero e il tipo di tom si sceglie all'atto stesso dell'acquisto. Oggi in commercio si trovano facilmente batterie anche a 5 tom già assemblate, predisposte quindi a soddisfare una clientela decisamente più ampia.
Tuttavia la maggior parte delle batterie "standard", soprattutto i modelli per principianti, viene venduta con 3 tom: 12" (30 cm) e 13" (33 cm) - sulla cassa - e 16" (41 cm) - il timpano.
NEL PASSATO

I primi tom tom furono di origine cinese. Avevano una pelle di cinghiale attaccata al fusto da chiodi. Questi primi tom avevano sonagli metallici interni e sui fusti c'erano vivaci motivi orientali (soprattutto draghi).
Mentre all'inizio
questi tamburi venivano accordati mettendo un fiammifero vicino alla pelle (non chiedetemi COME...), dal 1930 i tom iniziarono a essere prodotti anche in U.S.A. e avevano viti per regolare la tensione della pelle.
Fino al 1970 i batteristi avevano di solito uno (raramente due) tom sulla grancassa e uno più grande poggiato a terra, il timpano (appunto, in inglese,
floor tom). Da allora i batteristi hanno iniziato a usare molti tom (anche 8, 9: Nicko McBrain, o, peggio ancora, Terry Bozzio...) e iniziarono a usare i timpani sospesi (attaccati cioè alle
aste per piatto o ai rack) invece di quelli che partono da terra.