Confesso che il pan grattato, limone, aceto etc non li ho mai provati, ma bensì ho testato il tanto famigerato e spauracchio dei pulitori di piatti, siddetto SIDOL, e devo dire che pulisce un gran bene (si veda più avanti il risultato sul Ride k ndr), non ho riscontrato effetti collaterali di alcun genere, ma soprattutto l'ho fatto passare attraverso le sapienti mani di mio fratello, chimico quasi di professione e smanettatore di laboratori universitari.
Dovete sapere che sia il sidol che lo SMACK OTTONE E BRONZO (su cui si fonda questo confronto di risultati tra il pre e il post pulizia) sono stati approvati da Mastro Fratello Chimico
Qusto topic vuol essere di aiuto a chi, come me negli ultimi 3 mesi, si è dato da fare per cercare un modo di pulire i propri piatti evitando di sciuparli, SCRITTE COMPRESE.
Da quando ho acquistato il mio primo Zildjian, che ha poi dato il via alla nascita del mio set alternativo (composto di piatti usati, cosa mai fatta da me in passato) ho creduto meritassero un'adeguata pulizia prima di entrare nelle mie grazie, dato che ritengo di essere persona abbastanza pulita e precisa, e come Re Mida lo deve essere tutto quello che tocco (il tutto è dovuto alla sopra citata sindrome!).
Ma passiamo alla metodologia di lavoro.
Mi sono procurato:
-SVELTO SAPONE PER PIATTI
-SMACK OTTONE E BRONZO


-COTONE IDROFILO
-COTTON FIOC
-GUANTI MONO USO IN LATTICE
-GIORNALI VECCHI IN ABBONDANZA
-PANNI DI COTONE MORBIDO (DA BATTAGLIA) IN ABBONDANZA
1 -
Per prima cosa, se il piatto è in condizioni VERAMENTE PESSIME, come ad esempio terriccio, polvere, e chi più ne ha più ne metta, lo sciacquo in acqua tiepida con sapone per piatti (ad es. Svelto o simili) che sgrassa come si deve, e elimina tutto ciò che poi potrebbe andare a graffiare la superficie del piatto o comunque ad inficiare la buona riuscita dell'operazione da noi effettuata.
Poi, si può passare alla prima vera fase di pulizia del metodo del Matteo t.
2-
Inserite i guanti, stendete bene i fogli di giornale su di un piano abbastanza alto, tipo un tavolo (altrimenti mal di schiena a gogo), e appoggiateci il piatto da pulire. Versate la giusta quantità (per giusta quantità intendo una quantità proporzionale allo sporco presente sul piatto, non fate gli avidi, lo smack costa 3,5 euro) di prodotto direttamente sul piatto, e distribuite bene e in maniera UNIFORME con un batuffolo di cotone idrofilo il prodotto su tutta la superficie del piatto.
PER ADESSO LASCIATE STARE LE SCRITTE, creategli un'isola intorno.
Iniziate a sfregare con una certa forza per iniziare a togliere le incrostazioni varie e le macchie più superficiali.

Prendete un altro batuffolo nuovo, e continuate a sfregare e spandere il prodotto. In questa fase noterete che il prodotto a contatto col piatto diventa di un colore scuro, dal grigio topo al nerastro, NIENTE PAURA, è solo il sudicio che viene raccolto.
Cambiate più volte il batuffolo, dato che pian piano il prodotto viene assorbito dal cotone e il piatto diviene sempre più secco e lucido.

2 B -
MACCHIE PARTICOLARI/OSSIDO
Attenzioni particolari richiedono le famigerate macchie d'ossido, quelle verdi per intendersi. Io avevo da combattere sul Ride K con una di queste, e l'unica cosa che si può fare è immettere delle quantità extra di prodotto sulla macchia, e poi sfregare con più forza col batuffolo, ma comunque rimarrà il contorno, il verde andrà via, ma il contorno sarà lì a ricordarvi della presenza dell'ossido, ma credo sia un risultato accettabile.
Possono essere presenti altre macchie, come ad esempio avevo io sul crash ride 18, puntini di sporco presenti da anni e portati molto probabilmente dalla bacchetta, puntini talmente sedientati che alla prima applicazione non vengono eliminati. In questo caso grattarli via MOLTO DELICATAMENTE con la punta di un coltellino o forbici applicata sul batuffolo.
Se anche così non dovessero scomparire (cosa avvenuta col ride Tosco, inviato poi a Mad4drum) non si può fare più niente, metodi più invasivi sono sconsigliati, e poi comunque se un piatto è datato, e ne ha passate tante, qualche segno del tempo se lo merita!
Torniamo alla metodologia operativa.
3 -
Una volta pulito il piatto passiamo alle scritte
Distribuire il prodotto attraverso le insenature della scritta (la più complicata a mio avviso è la UFIP) con gli appositi cotton fioc imbevuti di Smack, e sfregare tramite questi energicamente. Passare poi al contorno, fino a riunirsi allo spazio lasciato a mò di “isola”.
MI RACCOMANDO usare la massima precisione per questa zona, il prodotto può andare sulla scritta, ma poi rimuovetelo DELICATAMENTE, SENZA ESERCITARE PRESSIONE con un batuffolo vergine.
Ricordo che se non vengono pulite le scritte, rimarrà DIFFERENZA A LIVELLO DI COLORE (tono, sbavature) TRA LA PARTE PULITA E QUELLA NO, quindi a mio avviso se scegliamo di pulire un piatto, facciamolo fino in fondo!!
Una volta pulito il piatto nella sua totalità, valutiamo se c'è il reale bisogno di applicazioni di prodotto extra mirate per certe macchie (vedi macchie particolari/ossido).
Quasi sempre è necessaria una seconda mano generale di prodotto, ma, in caso negativo, passiamo alla lucidatura.
(Cambiare i guanti sporchi)
4 -
Per LUCIDARE basta semplicemente munirsi dei suddetti panni di cotone MORBIDO e liscio, così da evitare graffi al piatto.
Iniziamo a togliere residui di Smack presenti SICURAMENTE nel keyhole, e sul bordo esterno, per tutta la sua lunghezza.
Sfregare con decisione la superficie del piatto FERMANDOSI ALLE SCRITTE in senso circolare, effettuare 2-3 mani, ed il risultato dovrebbe essere soddisfacente.


Con dei guanti PULITI (sennò è inutile) prendere il piatto bello che pulito ed inserirlo nella custodia.
Per mantenere questo livello di pulizia basterà in futuro non toccarlo con le mani sudate (io non li tocco proprio con le mani, utilizzo da anni i guanti della Ufip, per gli addetti ai lavori ndr) e passare un panno di cotone sui sengni delle bacchette dopo ogni prova.
4 B -
PIATTI A FINITURA NATURAL
Per quanto concerne i piatti con finitura Natural, tipo Avedis, Class etc...il risultato è meno soddisfacente che nei piatti a finitura Brilliant. Infatti alcune macchie presenti sul crash ride non sono andate via. In generale si nota una diminuzione e indebolimento della macchia, le ditate vanno via tutte completamente, ma non si ottiene quella perfezione e quel ritorno al nuovo dei piatti Brilliant.
ATTENZIONE: alcuni piatti a finitura natural dopo questo procedimento potrebbero mostrare degli aloni biancastri, evidenti solo con un certo tipo di luce indiretta, ma niente paura, è solo il prodotto rimasto nelle insenature del piatto non perfettamente liscio in superficie. Basta sciacquarlo come specificato all'inizio, con acqua tiepida e Svelto, sfregando leggermente con una spugna morbida, ASCIUGARE BENE ed il piatto è poi perfetto. Ripetere l'operazione se necessario in modo mirato.
Non plus ultra: se come me si ha una ragazza con un passato da restauratrice, e che fa il lavoro sporco, beh, in aggiunta al fratello chimico dieri che tutto ciò è IL TOP, e ci assicura un risultato di CATEGORIA!
foto comparative nel post seguente.