da bumbato il sab ago 30, 2014 3:48 pm
Carissimo, allora, su cosa dici?
Beh, si vede che sei ben bene dentro un lutto fino al collo, è evidente. È un periodo della tua vita, nessuno può strappartici.
Ottima l'idea di parlare con una persona specializzata. Non è nemmeno necessario spendere una fortuna, ci sono persone molto in gamba anche dell'ambito ASL. Io ci farei un pensierino e farei richiesta la medico di famiglia per consulti con personale pubblico professionale.
Credo che fai bene ad alternare momenti di solitudine a momenti di socializzazione. È un'ottima cosa.
Sei in una fase in cui hai paura di riprenderti, hai paura di non soffrire, hai paura di dimenticare, perchè temi di poter cancellare di poter annullare.
Vivresti questo come uno sfregio alla cara defunta.
Come ti dicevo, è uno sfalsamento dei piani. In realtà prova a metterti un momento nei suoi panni.
Per metterti nei suoi panni devi fare lo sforzo di non immaginarla come la tua cara, ma come una persona qualsiasi. Estraniati, fai questo sforzo per metterti nei suoi panni, prova. Immaginatela come vuoi, a seconda del tuo credo, al paradiso, o come entità eterea, come qualsiasi cosa ma con la possibilità di rivolgere uno sguardo verso di te. Dai prova, non pensare a tutto quello che c'è stato, altrimenti non riesci ad indossare i suoi panni.
Immagina, tu sei lei, ovunque lei sia in questo momento e ti guarda.
Cosa vede, vede una persona sofferente e sicuramente prova molta compassione per te. Compassione nel senso di comprendere, non nel senso di pietà, sia chiaro.
Poi guardando meglio vede che una parte di lei non è morta, è rimasta ancorata nei suoi cari e anche dentro di te.
Solo che questo non la tranquillizza molto, perchè vede che tu vorresti qualcosa che non è. Tu vorresti di lei cose impossibili. È un po' come se un giocatore di tennis perdesse le braccia e tu volessi che continuasse a impugnare la racchetta, non lo hai accettato per quel che è diventato, una persona amputata, senza braccia.
Un po' per lei, questa, guardandoti da dove è, potrebbe essere la sua preoccupazione.
Vorrebbe dirti, no, io adesso non sono così, io sono diversa ora, io non sono quella lì che continui a voler trattenere nella tua mente, io ora sono altro. Pensami per quello che sono, perchè quello ora io sono. Il mio corpo, che prima faceva tanto di me, adesso è come un abito dismesso e inutile. Io non sono quel corpo, io adesso sono questa. Non amare quello che ero, io oggi sono diversa. Accettami, accettami ti prego. Prendimi per quello che sono diventata, anche se adesso sono così diversa da te. Resta al tuo posto, rendimi onore tra la gente, stando tra la gente vivendo senza la preoccupazione di dimenticarmi, perchè non è necessario ricordare. Non serve ricordarsi di fare funzionare il cuore perchè questo batta.
Alcune cose vanno da sole. “dimenticami” pure, tanto ogni gesto che farai, ogni parola, ogni cosa, anche senza menzionarmi parlerà di me. Ma lo farà ancora meglio quando avrai meglio maturato il lutto per la mia assenza.
DukeJack, tutti noi, quando abbiamo un certo stato d'animo abbiamo certi atteggiamenti corporei. A volte ci troviamo con la testa in avanti e con lo sguardo verso il basso, stiamo guardando dove si trova il nostro passato. Prova a portare, in una di quelle circostanze, la testa dritta e guardare verso l'avanti. Poi riporta lo sguardo e la testa come erano prima, ma ricordati che puoi rifare quello che hai appena fatto: testa dritta e sguardo avanti.
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.
Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono. Malcolm x