Riesumo questo post perchè la domanda torna ciclicamente ogni tot anni nelle menti di tutti noi batterai matti!
Da quarantenne saggio dopo 25 anni sullo strumento posso dire che il successo e vivere di musica è un mix incredibile di fattori per cui è difficilissimo tracciare una strada che funzioni per tutti.
Dalle mia parti (in Sicilia) tutti i professionisti della musica si barcamenano fra diverse cose: lavoro pubblico e flessibile, didattica privata, registrazioni-produzioni, clinic, negozi di musica ecc.
Ad esempio quelli che vivono facendo solo concerti (grossi) si contano sulle dita di una mano per una regione con milioni di abitanti! Quindi le fredda statistica è ancora più dura di "uno su mille ce la fa"!
Se poi considerate che per costruirsi una posizione nel campo (affollatissimo di cialtroni) ci vogliono decenni, iniziare a 22 anni mi sembra un pò tardi, i veri talenti li ho visti sfrecciare al mio fianco già a 16-17 anni (preparatissimi e dotatissimi da piccoli adesso sono quasi tutti a suonare in America o nord Europa).
Io da autodidatta (ingegnere di professione) dopo anni di studi e LIVE in diversi contesti solo ora sto iniziando a togliermi qualche soddisfazione e ad essere riconosciuto come "musicista"...immaginare la mia attuale vita senza un lavoro fisso senza potermi permettere lezioni, strumenti, prove ecc. chissà quanto avrei vissuto e suonato peggio.
P.S. Chissà come va adesso ai londinesi ed al creatore del topic...