da Rik il gio mar 26, 2009 1:26 pm
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Come procedere per una perfetta stagnatura
Ci sono diversi tipi di saldatore:
Saldatore elettrico “lento” che si riscalda in qualche minuto, ha la forma a stilo con potenze diverse, che arrivano fino a 70watt.
Saldatore elettrico “istantaneo”, che raggiunge in qualche secondo la temperatura di saldatura. Generalmente a forma di pistola e funziona premendo il pulsante di azionamento.
Questi ultimi non sono adatti alle saldature di piccoli componenti nei circuiti!!
Per iniziare va benissimo un saldatore economico. Quello che fa la stagnatura perfetta non è il prezzo, ma la mano di chi salda.
Per stagnare qualsiasi componente elettrico su di un circuito stampato è sufficiente un saldatore della potenza di 15-25 watt, con la punta di rame non troppo larga per avere una maggiore precisione. Alcuni componenti (resistenze, condensatori…) e le piste dei circuiti stampati possono essere danneggiati da un calore eccessivo.
Per quanto riguarda saldare cavi e connettori, per mia esperienza personale di fonico, ho trovato utile per saldature d’emergenza, in inverno all’aperto, saldatori con potenza di 30-40 watt in quanto con potenze inferiori la punta in rame fa difficoltà a raggiungere la temperatura adeguata: 190-195 gradi.
Riguardo allo stagno da utilizzare, è meglio questo non sia uno qualsiasi, in quanto non tutto lo stagno si può utilizzare per i montaggi elettronici.
Il tipo più comune di stagno da usare in elettronica ha un diametro di 2mm, quello professionale
ha un diametro di 1mm. Altra cosa da osservare è che lo stagno è una lega di piombo e stagno. Per questo motivo viene indicato con 2 numeri. In campo elettronico si può utilizzare soltanto stagno del tipo 60/40!!
All’interno di questo filo è presente una pasta disossidante, una sostanza detergente che consente di togliere i residui di ossido presenti nel conduttore con cui viene in contatto lo stagno nel momento della sua fusione.
Il disossidante è essenziale in quanto per effettuare delle buone saldature, è necessario che i due terminali da saldare non presentino tracce di ossido, perché questo si comporta come una pellicola isolante che rende difficoltosa la saldatura.
Quando sono presenti grosse parti di ossido, sarà inoltre necessario rimuoverle pulendo i conduttori, ad esempio con una lametta.
Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto quando si riutilizzano dei componenti o dei connettori, non è sufficiente raschiare. In questi casi è necessario stagnare il conduttore ossidato, prima di procedere alla saldatura. Questo significa che su tale conduttore deve essere sciolto dello stagno, prima di saldarlo.
Accessori utili possono essere una limetta per unghie , un tronchese o delle forbici e uno straccetto.
Eventualmente il supporto con pinze a coccodrillo o una piccola morsa per quando si saldano dei
connettori.
Come procedere alla stagnatura:
- Accertarsi che la punta del saldatore sia pulita!
Prima di usare un saldatore bisognerà depositare sulla punta di rame un sottile strato di stagno. Quindi appena il saldatore avrà raggiunto la temperatura di lavoro si appoggerà sulla punta il filo di stagno, in modo che il disossidante bruci lo stato di ossido presente sulla superficie, quindi, si pulirà la punta ancora calda con una spugna o un panno umidi, che dovremo sempre tenere a portata di mano.
Se l'ossido è tanto è bene pulire la punta con una lametta.
- Per ottenere delle perfette saldature non si dovrà mai sciogliere lo stagno direttamente sulla punta del saldatore e poi depositarlo sul terminale da saldare!!
- quindi, avvicineremo la punta pulita del saldatore sulla pista del circuito stampato o al connettore
da saldare in modo da riscaldarli un attimo.
- dopo pochi secondi avvicineremo il filo di stagno sulla pista o sul connettore (non sulla punta di rame del saldatore), facendone fondere una piccola quantità. Se ci accorgiamo di aver depositato un eccesso di stagno potremo asportarlo appoggiando sulla stagnatura la punta perfettamente pulita.
- si terra fermo il saldatore per pochi, 2 o 5 secondi.
- ed eventualmente applicare al componente un dissipatore (ad es. una pinzetta a coccodrillo) in modo da applicare solo il calore necessario.
- Terminata la saldatura, prima di passare alla successiva dovremmo pulire la punta del saldatore dallo stagno fuso rimasto con lo straccetto inumidito.
Una saldatura perfetta si riconosce perché la goccia di stagno risulta depositata uniformemente rimanendo di un argento lucido. In una saldatura imperfetta lo stagno appare grigio opacocon una superficie rugosa. In questo caso si potrà nuovamente appoggiare la punta pulita del saldatore rifacendo la saldatura.
Come procedere alla saldatura di fili: Prima di saldare un filo sulla piazzola di un circuito stampato, su un altro cavetto o su dei conduttori, è bene stagnarlo. E’ necessario togliere la guaina isolante dal cavo e se si tratta di un filo a maglia, cioè costituito da tanti filetti, prima della stagnatura occorre intrecciare tra loro i vari filetti. Dopodichè si passa alla stagnatura. É sempre bene lasciare un millimetro non stagnato, altrimenti se la stagnatura arrivasse esattamente all'inizio della guaina, tale zona diventerebbe il punto di fragilità, e il filo potrebbe spezzare dopo pochi movimenti.
Utili consigli per la punta...
La punta del saldatore si ossida, e dopo un certo tempo non è più sufficiente pulirla e deve essere sostituita. Quando è il momento di cambiarla, ce ne accorgiamo dal fatto che la saldatura diventa difficoltosa, e lo stagno stesso ha difficoltà a sciogliersi sulla punta.
Quando terminiamo di utilizzare il saldatore, subito prima di spegnerlo è bene stagnare la punta, quagliandovi sopra un pò di stagno. Questo riduce l'ossidazione, prolungando la vita della punta stessa.