Live report: Le Orme & PFM, Prog Exhibition 2014

Teatro Ciak, Milano, 8 novembre 2014


Il rock progressivo italiano nasce alla fine degli anni '60 sulla scia di quello anglosassone ed è una fucina di artisti provenienti da tutto lo stivale. Vera rivoluzione culturale fatta di ispirazioni libere che attingevano alle radici territoriali e all'avanguardia, mescolando suoni, stili, versi poetici, temi visionari e sociali, fino a diventare il linguaggio portante di quella generazione.
Questa vitalità culturale ha permesso anche di far crescere alcuni artisti italiani che in seguito sono riusciti ad esportare la nostra produzione musicale. Per chi volesse approfondire il discorso "rock progressive" italiano consiglio questo sito dove si può trovare veramente quasi tutto il materiale sonoro di quegli anni.

L'edizione 2014 del Prog Exhibition si è svolta il 7 e l'8 novembre al teatro Ciak di Milano. Ho assistito solamente alla serata dell'8 novembre 2014.

Aprono le danze i Fiaba, band siciliana di Siracusa, attiva dal 1991 con il loro rock medievale e la partecipazione straordinaria del soprano Valentina Blanca.

Seguono gli Agorà, gruppo marchigiano formatosi agli inizi degli anni '70 che ebbe modo di esibirsi al Festival di Montreax del 1975. Particolarità della band è quella di non avere alcuna tastiera nel loro organico. Interessante il tessuto musicale di Costa dell'est e Piramide Romana dove il maestro Massimo Manzi sfoggia il suo drumming per niente banale e assolutamente a suo agio con le poliritmie tessute dagli altri musicisti.

Laborioso cambio di palco ed eccoci pronti per la band successiva.


Le Orme in concerto


Le Orme ebbero il grande successo nei primi anni '70 e rappresentano, insieme alla band che chiuderà questa kermesse, i grandi amori giovanili del sottoscritto. Sebbene dell'originario nucleo sia rimasto solamente il batterista Miki dei Rossi, anche i nuovi musicisti, tutti abbastanza giovani, hanno il giusto approccio con la musica progressive non facendo rimpiangere Aldo Tagliapietra e Tony Pagliuca. Interessante il loro set che si apre con "La Porta chiusa" tratto dal loro secondo lavoro "Uomo di pezza" del 1972, e "Era Inverno" brano d'apertura del loro primo album "Collage". Continuano con "Contrappunti" e "Maggio". A questo punto largo al vero progressive e suonano un ricco sunto dell'album Felona e Sorona del 1973, definito un concept album.
Bis con il loro brano piu' rappresentativo: "Sguardo verso il cielo".

Non avevo mai assistito ad un loro concerto e, a tratti, ho riconosciuto le sonorità tipiche di quegli anni sulla scia delle band straniere come EL&P, oppure Rick Wakeman o i primi Nice. Miki dei Rossi è fedele da almeno un decennio alla "Le Soprano" ed è sempre un personaggio carismatico all'interno della band. Consiglio di ascoltare i primi primi loro tre albums nella formazione "tipo" - Aldo Tagliapietra ? Toni Pagliuca e Miki dei Rossi.


Finale scoppiettante con Premiata Forneria Marconi.


PFM in concerto


La formazione, ormai consolidata da parecchi anni, vede alle tastiere ed al violino, Lucio "violino" Fabbri, Patrick Djivas al basso, Alessandro Scaglioni tastiere, Franco Mussida alle chitarre e Franz di Cioccio alla batteria, coadiuvato da Roberto Gualdi quando si mette a cantare.
Atmosfere seventies per un esibizione che ha sfiorato le due ore!!!
Si parte con l'esecuzione di quasi tutto il loro primo disco "Storia di un minuto" con "Impressioni di settembre" in primis... e poi "Dove Quando" "La carrozza di Hans". È la volta della parte riservata a "Stati di immaginazione", album del 2006 contenente otto corti che, in concerto, vengono presentati al pubblico su grande schermo. Le immagini dei filmati e la musica dell'album sono state concepite come un'opera multimediale, sulla base di un progetto di Iaia De Capitani, manager del gruppo. E ancora i grandi loro classici da "Maestro della Voce" in memoria di Demetrio Stratos a.... "Luna nuova"....


PFM in concerto


Gran finale con la storica "Celebration".
Da segnalare la presenza, sul palco per l'esecuzione di "21th schizoid man" dei King Crimson, dell'immenso Mel Collins al sassofono a sugellare l'amicizia con la band italiana lunga 40 anni.
Nonostante evidenti problemi tecnici, la serata è stato un bel ritorno al passato con musicisti veri che suonano musica vera senza basi o sequenze. Sul web si trovano moltissime notizie su tutti questi personaggi ma sentirli dal vivo è una gioia per la mente ed il cuore.

Live report di Francesco Giuffrida


PFM in concerto