Registrare il basso

Molto probabilmente lo strumento che registrerete subito dopo la batteria sarà il basso. I motivi di questa scelta possono essere vari, per esempio una valida motivazione é quella di finire la parte ritmica in modo da fornire a chi registra dopo (tipicamente chitarre, tastiere e voci) una base solida e stabile del brano, insomma tempi, ritmi, cadenze e accenti ormai definita. Tuttavia nessuno vi vieta di registrarlo anche dopo le chitarre, o insieme alla batteria, se le parti sono già ben stabilite e se il monitoraggio é adeguato. In definitiva molto dipende dal genere e dalle abitudini di chi registra, oltre che dalla strumentazione presente (ingressi, microfoni...).

Il basso non é uno strumento difficile da registrare, e si possono ottenere buoni risultati, a patto comunque di lavorare con strumentazione decente. Prima di tutto mi sembra ovvio sottolineare che lo strumento in questione dovrebbe essere di una certa qualità. Per qualità intendo sia timbro dello strumento (dato da bontà di legno, pickup, elettronica, corde, circuiteria...) sia pulizia del suono (ovvero niente fruscii e ronzii causati da schermatura inefficace o assente del tutto). Come voi dovreste cambiare almeno la pelle del rullante prima di registrare, cosí dovreste spingere il vostro bassista a cambiare le corde. Ho sentito da vari bassisti varie tecniche per ridare un suono squillante a delle corde non più nuove, per esempio bollirle in acqua, o inzupparle con alcool etilico. Anche il classico jack, cosí sottovalutato, deve essere efficiente: nessun falso contatto o interruzione e gli spinotti dovrebbero essere perfettamente integri. Andrete sul sicuro con un jack nuovo. Non usate jack riparati (se non alla perfezione): se le saldature sono fatte male, ci possono essere rumori e perdite ad alcune frequenze. Probabilmente un jack riparato andrà bene per provare, meno bene per registrare.

TECNICHE DI REGISTRAZIONE

Ora che abbiamo chiarito le basi, vediamo i vari modi in cui é possibile registrare il basso. In linea di massima possiamo registrare il suono diretto (proveniente dallo strumento stesso o da una direct box), oppure l'uscita dell'amplificatore, oppure possiamo microfonare la cassa. Infine, se il bassista fa uso di slap e tecniche "rumorose" sulle corde (alla Korn, o Red Hot), vedrete che microfonando direttamente le stesse corde si hanno risultati inaspettati. Ogni tecnica ha i suoi lati positivi, e comunque non sono tecniche esclusive (vale a dire possiamo anche usarle tutte contemporaneamente). In ogni caso si consiglia di monitorare il tutto (batteria già registrata e il basso, che si sta registrando) con le cuffie. Esaminiamo con ordine le varie possibilità:

  • suono diretto: basta collegare l'uscita del basso a un ingresso della scheda audio, mediante un semplice cavo jack. L'ingresso della scheda non deve aver alcun requisito particolare: può essere un ingresso di linea e non microfonico, perché appunto l'uscita del basso é a livello di linea e non necessita di preamplificazione, e non é necessario che sia bilanciata, in quanto comunque l'uscita del basso (e della chitarra) é sbilanciata. In ogni caso questo non é un problema con un normale cavo, di norma lungo massimo 5 metri, poco propenso quindi a cogliere interferenze (fino a quando non lo attorcigliamo più volte intorno al trasformatore del multieffetto...). Il suono che arriva in scheda riflette unicamente i settaggi di equalizzazione (e volume) fatti dal bassista sul proprio strumento.

  • uscita dell'amplificatore: in questo caso le cose non sono più standard. L'amplificatore infatti può avere uscita sia jack TRS sia cannon XLR (ovvero quella microfonica). In quest'ultimo caso l'uscita é bilanciata, ed é meglio che lo sia anche l'ingresso sulla scheda; nel caso jack dipende, bisogna consultare i manuali in quanto esternamente é impossibile distinguere uscite jack bilanciate/sbilanciate (il jack stesso ha 3 contatti invece di due - 2 anelli in plastica invece di uno - ma la presa esternamente é identica). Comunque fate attenzione: anche con uscite bilanciate non é detto che il suono sia pulito in partenza (col BassStage 150W Yamaha del mio bassista, infatti, l'uscita XLR del BassStage fa molto fruscio), quindi fate varie prove. In scheda arriverà un suono equalizzato dal basso e anche dall'amplificatore. Nel caso in cui ci fossero controlli addizionali (compressore, limiter...), questi influenzeranno ovviamente anche l'uscita.

  • cassa microfonata: come microfono possiamo usare lo stesso usato per la cassa della batteria, ovvero Shure Beta 52 o AKG D112, fra i tanti. Per il posizionamento, se ragioniamo come abbiamo già visto per la cassa della batteria, non saremo tratti in inganno. Infatti mettendo il microfono entro 15/20 cm dal cono si avrà un attacco nitido, mentre mettendolo più distante, l'attacco sarà più graduale. Parlando invece di frequenze, mettendolo in asse al cono avremo la massima quantità di bassi, mettendolo lungo l'orlo avremo più armonici, ovvero frequenze maggiori, più alte.

  • corde microfonate: come già detto é utile se il bassista fa uso di tecniche tipo slap, in cui il rumore delle corde sui tasti contribuisce al suono complessivo dello strumento. Andrà bene in linea di massima un sm57 o -meglio- un condensatore anche abbastanza economico (guarda la sezione di scelta dei microfoni panoramici). Puntatelo direttamente dove la mano del bassista colpisce le corde, a circa 20 cm. Ovviamente é importante che il bassista non si muova più di qualche centimetro, per evitare sbalzi di volume. Se si registra sia la cassa dell'amplificatore che le corde, fare attenzione a non mettere l'amplificatore davanti al bassista, altrimenti nel microfono per le corde entrerà il suono dell'amplificatore, che coprirà del tutto il rumore delle corde. Fate in modo, eventualmente, che bassista e amplificatore si diano le spalle, magari a qualche metro di distanza.
    É bene dirlo, anche se può sembrare ovvio: questo metodo di registrazione deve essere necessariamente abbinato ad uno dei tre esposti prima, gli unici in grado di registrare i bassi.

All'inizio di questo paragrafo abbiamo menzionato la direct box (detta anche D.I.). Questo é un apparecchio che riceve in ingresso il segnale sbilanciato, ad alta impedenza, di bassi e chitarre, e fornisce in uscita un segnale bilanciato, a bassa impedenza (XLR), in modo da essere collegata direttamente agli ingressi microfonici di mixer/scheda audio. Se non ricordate cos'é un segnale bilanciato, consultate la sezione microfoni. In più ha una seconda uscita, jack, per permettere comunque il collegamento all'amplificatore. É un modo economico (meno di 40 euro) e pratico per collegare lo strumento sia all'amplificatore sia a scheda audio/mixer, ed é molto utile quando il basso é lontano dal mixer, come nei concerti. In questo caso infatti il rischio di interferenze é maggiore a causa della lunghezza dei cavi, quindi si preferisce subito bilanciare il segnale.

Nell' applet flash qui presente, potete vedere come effettuare i vari collegamenti, a seconda di quali sorgenti si vogliano registrare. Noterete che, quando si vuole registrare sia il basso "flat" sia l'amplificatore (la sua uscita o la cassa), la direct box diventa indispensabile. É bene dire che quasi mai si renderà necessario registrare da tutte e quattro le sorgenti qui citate: basterà sicuramente il suono della cassa microfonata e il suono del basso (oppure dell'uscita dell'amplificatore), ed eventualmente il microfono alle corde se siamo in uno dei casi di cui parlavamo prima. Tuttavia dal punto di vista tecnico la cosa é possibile, e come capirete lascia ulteriori possibilità di manipolazione durante il mixaggio.

MIXAGGIO DEL BASSO

Se il bassista ha suonato con delle dinamiche costanti (ovvero senza sbalzi di volume), il vostro lavoro durante il mixaggio sarà infinitamente meno infame di quanto lo sia stato per mixare la batteria. Iniziate associando tutte le tracce usate per il basso ad un gruppo, in modo da trattare queste come una singola entità, una volta regolati i volumi relativi. Se avete usato un solo input durante la registrazione ovviamente sarà inutile creare il gruppo; a voi andranno i miei complimenti: siete riusciti ad ottenere il suono desiderato col minor sforzo possibile!
Mettete in muto tutta la batteria eccetto la cassa (e magari il rullante), e portate le varie tracce di basso ad un volume comparabile a questa. Capite che non posso darvi indicazioni più precise, perché tutto dipende dai vostri scopi e dal suono che volete ottenere. In ogni caso vi accorgerete che durante lo scorrimento del brano i volumi delle varie parti di basso sono irregolari, mentre la cassa sarà più o meno a un volume stabile. Questo perché abbiamo usato su questa il compressore, che ci servirà ora anche per il basso. Vi consiglio di inserirlo sul gruppo e non sulle singole tracce, in modo da regolare allo stesso modo tutte le tracce e non avere sbalzi fra queste. I settaggi del compressore saranno tanto più spinti quanto più irregolare sarà stata l'esecuzione del vostro bassista (considerate anche la possibilità di regolare singolarmente ogni passaggio/nota registrata: in Cubase lo si fa con i Dynamic Events). Se quindi il vostro bassista ha suonato con attenzione alle dinamiche, probabilmente vi basterà una ratio di 1,5/2 a 1, mentre se i volumi sono completamente irregolari si potrà impostarlo anche a 6/8 a 1. Non diamo tuttavia la colpa interamente al bassista: é normale infatti che le note sulle corde gravi suonino più forte di quelle più acute. Il tempo d'attacco sarà breve, circa 10 ms, per intervenire subito in caso di slap, mentre il decay possiamo impostarlo a circa 250/500 ms, ma molto dipenderà dal genere. Stesso discorso per la soglia, dipende molto dal materiale. Come avrete già imparato a fare, quindi, mettete in loop un minutino di musica e lavorate a lungo su tutti i parametri del compressore, fino ad avere un risultato che vi convince.

Infine, verificate se dal punto di vista di timbro il risultato vi piace. É probabile che, quando ascolterete il mixaggio completo (con batteria intera, chitarre e voci), le basse frequenze siano molto infangate. Per evitare ciò, potete tagliarle da tutto ciò che non sia basso o cassa. In ogni caso, la competizione fra questi due strumenti si farà sentire certamente. Il più delle volte si tratterà di trovare un compromesso fra i due volumi. Anche per questo motivo in molti moderni dischi power metal e simili, si preferisce dare alla cassa più attacco che bassi, per lasciare questi ultimi proprio al basso. Il risultato é molto soggettivo, e sentire magari una doppia cassa dal suono plastico (sicuramente triggerato) per 9 pezzi su 10 in un album é una bella prova di sopportazione... ma sto digredendo.
Piuttosto che darvi altri consigli sull'equalizzazione vi esorto a cercare un giusto bilanciamento fra le varie tracce registrate: probabilmente avete già fra le mani il suono che vi serve, ed equalizzare tutte le tracce é inutile, quando magari vi basta regolare i fader di conseguenza, sfruttando cosí le naturali differenze timbriche delle tracce registrate.

REGISTRARE LA BATTERIA


PREMESSE

I MICROFONI

USO DEI MICROFONI

PRESA DIRETTA

PROCESSORI ED EQ

MIXAGGIO 1

MIXAGGIO 2

MIXAGGIO 3

IL BASSO


UTENTE


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