da bumbato il ven mag 15, 2015 7:14 pm
ma il bello è che non saprei nemmeno se è da mandata affanculo oppure da pizzella, comunque:
Musica, cosa è cambiato rispetto agli anni '70?
c'erano pochi interessi, molto tempo.
Oltre alla moto e perennemente il tubero, le aspirazioni erano poche e il giovane ascoltava la musica come evento mai udito, in cui con il rock, soverchiava la musica tradizionale peraltro sommessa.
Quindi il rock gridava a gran voce il suo essere, o meglio, era preso a vestito, per mostrare un modo d'essere.
Tutto ciò che girava attorno alla musica era quindi un buon fare. Dall'emulazione per diventare possibili rock star, alla possibilità di ascoltare bene con un buon impianto (a casa), all'interesse socioculturale per la musica.
A distanza di 50 anni tutto è cambiato.
La musica la fanno tutti, ma proprio tutti, proprio perché si era partiti con l'idea che fosse il modo di esprimersi e realizzarsi. Quindi inflazione. Se la fanno tutti non è più diamante ma pane.
Non è più uno status ma merce. Diventata merce perde la sua funzione distintiva, diventa oggetto qualsiasi.
Si continua ad usufruirne ma la sua sacralità è persa per sempre.
Non serve più il tempio/impianto per usufruirne ma serve un accessorio più piccolo di un rasoio elettrico, un cellulare, un paio di cuffiette.
La sterminata varietà porta alla falsità del termine musica.
Cosa significa musica? Quello che intendi tu? Si, ma solo allo 0,2%.
ecco cosa è la musica oggi. Coreografia per lo più, didascalia, profumo.
Nulla di preminente o di rilevante, per i più.
Non ha più senso suonare con le aspettative degli anni '70.
oggi si suona per sé stessi, se si vuole davvero suonare, altrimenti si suona in “commemorazione”, perché gli ascoltatori vogliamo ricordare, commemorare, ripetere l'evento già vissuto come se fosse lì ed ora. Vogliono in una sola parola riascoltare, così come il turista che fotografa vuole riprendere le stesse immagini che ha già visto in cartolina. Triste? Non lo so. Certamente umano, come l'imitazione è strettamente legata al nostro genere e agli animali cui siamo affini, le scimmie.
Perché suonare davvero significa solo esprimere sé stessi in un un'espressione musicale.
Questa espressione per lo più non interesserà nessuno.
Di ciò che suoni, sarà colto solo l'aspetto che può omologarti a qualche cosa di ascoltato, nulla di quello che farai sarà riconosciuto come innovazione o originalità, termini ormai insignificanti e da sostituire con parole quali imprecisioni e antimusicalità, stravaganza per i raffinati democratici.
La musica è tornata ad essere quello che è sempre stato, un elemento di contorno, in tutte le epoche.
Un fatto di colore, nulla di più.
È solo il periodo intono agli anni '60-'70 che ha creato questo vizio di pensiero e di aspettative nei confronti della musica. Aspettative esagerate e inverosimili, che hanno motivo d'essere solo in ragione del periodo storico cui la musica è stata associata ma cui è strettamente vincolata e terminata, quella di quei periodi. Suonarla e rievocativo, talvolta in modo patetico.
Tutto era più forte negli anni della contestazione, tutto era diverso.
L'uomo si proiettava nello spazio e sbarcava sulla Luna in una finta utopia ottimistica che lo poteva vedere proiettato nel “progresso” e nel “futuro”. Ultimi barlumi di un periodo positivista, con un'eccessiva fiducia nell'uomo che poteva fare del bene con ogni cosa che facesse.
Falso. Ogni uomo (che sia sopravvissuto) in realtà pensava al proprio bene ed ad arricchire sè stesso. Il pensiero del miglioramento comune a vantaggio dell'umanità era solo una vaga illusione in cui gli altri non esistevano nemmeno se troppo diversi da noi. Se neri cominciavano ad andare bene se fighi, ma se neri ed africani morenti di fame, no.
In un periodo in cui abbiamo vissuto una sorta di adolescenza bambina, troppo spaziante nel nostro ego, tra allucinogeni e droghe per testimoniare la depressione sommessa del nostro delirio, ci ritroviamo oggi in un nulla di fatto, cui segue il poco musicale delle masse che restano influenzate dal musicale creato da sapienti manager, che sanno come investire prima ancora che nella musica, nelle giuste facce, nei giusti costumi, nel giusto momento, vendibile come evento musicale.
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.
Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono. Malcolm x