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New Breed di Chester [INDIPENDENZA]

Una sezione per parlare di esercizi, lezioni, dubbi pratici, consigli di tecnica, insomma tutto cio' che possiamo imparare ed applicare sullo strumento.
Accordatura inclusa.

Messaggioda Joe il ven giu 15, 2007 11:42 pm

catastrophy ha scritto:beh, ma io mi chiedo: come fai a capire quali siano fondamentali per l'indipendenza e quali no???????
su ride e charly" posso capire... se mi si dice che si possono saltare alcuni sistemi o alcune melodie perch? non servono (o servono meno delle altre) per acquisire indipendenza... beh, questo non sono in grado di capirlo, magari riuscite a spiegarmelo...


Io prendo pagine a caso e ci applico sopra i pattern che voglio approfondire, all'inizio (magari per mesi) sulle singole misure. Non faccio tutte le melodie perch? non ho abbastanza tempo da dedicare e preferisco fare i pattern che studio sia a destra che a sinistra il che gi? mi raddoppia il tempo di studio. Oltre a questo normalmente studio i pattern sia swingati che straight con ulteriore raddoppio di tempo. Gi? cos? ci posso lavorare per anni anche senza seguire esattamente l'approccio di chester e senza farmi tutte le melodie. Ovviamente fatto cos? ? il chester ma potrei benissimo studiare alla stessa maniera - probabilmente con +/- gli stessi risultati - il time functioning patterns oppure pezzi del de agostini, o il syncopation. Probabilmente seguendo i suggerimenti di chester potrei migliorare in tempi pi? stretti ma mi rompo le scatole, e approcciando diversamente invece mi diverto e vedo comunque progressi, quindi seguo questa strada.

Io per? sono fatto alla mia maniera ad altri piace di pi? avere un approccio preciso e strutturato. io stesso ho periodi in cui mi piace seguire fino in fondo la filosofia proposta da un maestro ma se mi rompo cerco strade alternative. Comunque non ? una strada che consiglio a chi non abbia alle spalle almeno 4/5 anni di studio regolare.
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Messaggioda Drumhammer il sab giu 16, 2007 12:23 am

per esempio le melodie con cassa solo in battere o solo in levare,o quelle solo a ottavi,o sedicesimi tutti lineari,non mi sembrano molto utili
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Messaggioda Sniff il sab giu 16, 2007 3:05 am

beh io invece da principiante le trovo utili
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Messaggioda catastrophy il sab giu 16, 2007 12:05 pm

Drumhammer ha scritto:per esempio le melodie con cassa solo in battere o solo in levare,o quelle solo a ottavi,o sedicesimi tutti lineari,non mi sembrano molto utili

motivo?
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Messaggioda Anja il sab giu 16, 2007 4:28 pm

Secondo me anche le melodie pi? semplici sono utili, proprio per trovare la sicurezza e poter successivamente proseguire con quelle pi? difficili.....
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Messaggioda Drumhammer il sab giu 16, 2007 4:36 pm

sono utili all'inizio,poi quando vai ad analizzare quelli della pagina 5,la pagina 1 non la guardi quasi pi?
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Messaggioda Anja il sab giu 16, 2007 5:21 pm

Su questo ti do ragione, ma come dice Sniff, specialmente per i principianti sono indispensabili..... la mia maestra mi diceve sempre, se avevo difficolt? con degli esercizi difficili, di studiare prima quelli pi? semplici.....
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Messaggioda catastrophy il sab giu 16, 2007 5:47 pm

Drumhammer ha scritto:sono utili all'inizio,poi quando vai ad analizzare quelli della pagina 5,la pagina 1 non la guardi quasi pi?

beh, intanto non ha senso da questo punto di vista, dato che se prima non fai quelli semplici non arrivi a suonare quelli difficili...
se invece intendi quelli che ogni tanto sono inseriti anche nel IV e V (ogni tanto ripropone una battuta di quelle fatte nelle pagine precedenti) credo che sia pi? che altro per non darti la possibilit? di trovare una sequenza logica di spostamenti relativi delle note... (tipo nel garibaldi, dove gli spostamenti sono tutti uguali e alla fine, imho, rimane molto di meno, proprio perch? ti concentri su un certo pattern che sposti sempre alla stessa maniera)..
questo "tornare indietro" ? una tecnica che avevo trovato a suo tempo nel "creative timekeeping" di mattingly (giusto pippo?), che descrive esattamente come iniziare con un pattern, per poi iniziare il secondo dopo qualche tempo e riprendere perci? sempre tutte le melodie dall'inizio, senza finirne prima una e poi l'altra...
? un'evoluzione lenta che non ti "entra" ripetendo un paio di volte e poi andando avanti... riuscire a suonare uno degli esercizi non significa che poi "entri" nel tuo modo di suonare...
comunque spesso nel chester quelli che sembrano i pi? semplici (anche lineari) si rivelano molto difficili.. e come detto, se non fai quelli semplici come fai ad arrivare a quelli complicati?

PS: il mattingly infondo ha una struttura molto simile al chester.. anche l? si tratta di sistemi e melodie... infatti, se non erro, il secondo volume del new breed ? uscito postumo e mattingly ha partecipato attivamente alla correzione, alla strutturazione e alla pubblicazione...
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Messaggioda Pippo il sab giu 16, 2007 6:23 pm

Diciamo che io ora sono in un periodo "back to basics". Sto cercando di perfezionare molto gli unisoni e la dinamica, e per questo il Soph ? perfetto. Mi sono accorto di saper fare cose molto difficili dal punto di vista della coordinazione, ma di non saperle poi utilizzare se non in casi molto limitati. Per cui, paradossalmente, se leggo una sequenza ritmica, posso interpretarla in modo complesso suonando senza difficolt?, ma improvvisare una cosa simile mi riesce molto difficile. Per chi segue il Ramsay, io ormai faccio senza alcun problema l'esercizio 1-21 di pag. 29 su tutte e 8 le pagine del Syncopation a velocit? sostenuta, ma non esiste che riesca ad improvvisare pattern simili senza leggere. Ne ho parlato proprio con Ramsay e lui dice che ? un problema insito nella lettura. Voi che studiate sul Chester, provate a staccare gli occhi dal pentagramma e, con un certo sistema, improvvisate con melodie simili a quelle che stavate leggendo: vi riesce di farlo bene?
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Messaggioda Drumhammer il sab giu 16, 2007 7:39 pm

domani mattina vado a provare,adesso ? un po'tardi
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Messaggioda Joe il sab giu 16, 2007 7:42 pm

Pippo ha scritto: Voi che studiate sul Chester, provate a staccare gli occhi dal pentagramma e, con un certo sistema, improvvisate con melodie simili a quelle che stavate leggendo: vi riesce di farlo bene?


S? io questo problema ce l'ho con alcuni rudimenti ma non con pattern e melodie chester-like se non nei casi in cui non li padroneggio.
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Messaggioda Joe il sab giu 16, 2007 7:47 pm

[quote="catastrophy"

PS: il mattingly infondo ha una struttura molto simile al chester.. anche l? si tratta di sistemi e melodie... infatti, se non erro, il secondo volume del new breed ? uscito postumo e mattingly ha partecipato attivamente alla correzione, alla strutturazione e alla pubblicazione...[/quote]

In effetti il new breed II dice edit by Rick Mattingly. Io ce l'ho ma l'ho aperto forse una volta un anno fa e poi richiuso perch? troppo complesso. Forse potrei provare a riguardarmelo ora ma sono anch'io un po' in un periodo back to basics a l? pippo/weckl in cui lavoro molto su pattern anche semplici cercando di farli suonare veramente, probabilmente non ? il momento di andare su cose estremamente complicate
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Messaggioda catastrophy il sab giu 16, 2007 9:45 pm

Pippo ha scritto:Voi che studiate sul Chester, provate a staccare gli occhi dal pentagramma e, con un certo sistema, improvvisate con melodie simili a quelle che stavate leggendo: vi riesce di farlo bene?

s?, senza problema.. ma perch? non studio pi? come una volta.. una volta ero legatissimo al pentagramma... un insegnante in particolare (farinelli) mi ha fatto cambiare modo di pensare e da allora, gi? mentre studio, penso all'uso e soprattutto passo parte del mio tempo (subito dopo sti esercizi) a provare a suonare le stesse cose liberamente...

col ramsay i problemi sono stati relativamente di pi?, ma in parte anche perch? quello ancora non ? il "mio genere" e perci? trovo pi? problemi ad inserire quel tipo di variazioni nel mio modo di suonare...
e comunque libri come il ramsay mi danno molti problemi in meno rispetto ad un pickering ecc. dove trovo solo dei patterns gi? pronti di cui non riesco a ricordare ed usare neanche un 5%..
nel ramsay in fondo mi basta pensare ad una "melodia" in ottavi e in quarti... il pickering non ? brutto per raggiungere una certa indipendenza nello swing, ma per l'applicazione diretta non mi ? servito molto...
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Messaggioda lou il dom giu 17, 2007 11:28 am

mmm...personalmente ho sempre fatto un'accurata selezione dei systems, da me riportati ad una decina al massimo, mentre ho sempre scrupolosamente studiato tutte le melodie proposte, leggendole tutte di seguito, e non una battuta per volta, anche se ovviamente in una fase iniziale pu? starci la ripetizione dei patterns...
insomma, per dirla tutta allo stato attuale il new breed (insieme al syncopation) lo utilizzo principalmente come testo base per l'interpretazione del solfeggio ritmico, in tutti gli stili (rock, funk, jazz, latin ) e su tutti i rudimenti...
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Messaggioda Anja il dom giu 17, 2007 12:50 pm

Il syncopation lo uso momentanemaente per studiare bossa nova e swing, per? devo dire che il Chester mi intriga di pi?, forse proprio perch? ? pi? difficile....
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Messaggioda Alex Sanguinetti il dom ott 18, 2009 11:35 am

Anja ha scritto:....gi? con il secondo sistema non riesco a completare neanche la prima riga di lettura. Mi s? che pecco veramente di indipendenza e penso che proprio per questo dovr? mettermi d'impegno e almeno cercare di studiarci su per un po'. O secondo voi ci sono dei libri migliori per l'indipendenza?


Il metodo di Gary Chester è, sicuramente, uno dei migliori libri per ottenere una indipendenza estrema.

Le domande sono, nonostante, queste:

1) Sono in grado di far fronte?
2) Ho bisogno di una indipendenza estrema?
3) Non serebe meglio utilizzare il limitato tempo a disposizione per studiare altri metodi più semplici di quasi immediata applicazione in musica che non poso suonare ancora?

Non c'è una sola risposta a questo, in quanto dipende dal livello e lo scopo di ciascuno, ma dirò che il mio parere per almeno il 90% degli studenti è il seguente:

1) NO
2) NO
3) SI

Saluti,

Alex Sanguinetti
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Messaggioda Joe il dom ott 18, 2009 1:54 pm

in effetti il mio maestro la pensa allo stesso modo
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Messaggioda batran il lun ott 19, 2009 10:39 pm

Alex Sanguinetti ha scritto:
Anja ha scritto:....gi? con il secondo sistema non riesco a completare neanche la prima riga di lettura. Mi s? che pecco veramente di indipendenza e penso che proprio per questo dovr? mettermi d'impegno e almeno cercare di studiarci su per un po'. O secondo voi ci sono dei libri migliori per l'indipendenza?


Il metodo di Gary Chester è, sicuramente, uno dei migliori libri per ottenere una indipendenza estrema.

Le domande sono, nonostante, queste:

1) Sono in grado di far fronte?
2) Ho bisogno di una indipendenza estrema?
3) Non serebe meglio utilizzare il limitato tempo a disposizione per studiare altri metodi più semplici di quasi immediata applicazione in musica che non poso suonare ancora?

Non c'è una sola risposta a questo, in quanto dipende dal livello e lo scopo di ciascuno, ma dirò che il mio parere per almeno il 90% degli studenti è il seguente:

1) NO
2) NO
3) SI

Saluti,

Alex Sanguinetti


Non sono molto d'accordo...mi spiego meglio, se uno arriva a studiare certi libri di poliritmia è perchè è in grado di studiarli.
Naturalmente se si rimane su una stessa pagina per 1 mese, bhè forse quel libro non è adatto...e il discorso di Alex è giusto
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