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jazz!

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Messaggioda nikman il gio mag 29, 2014 11:49 am

Parliamo di jazz, vi va? Io vorrei capire cosa si possa definire jazz senza temere di andare fuori tema.
Ad esempio, sappiamo tutti che Hello Dolly o Ces't Si Bon di Armstrong sono jazz, come Hit The Road Jack di Ray Charles, ma sono facili da identificare, hanno il classico ritmo swingato, terzina classica, fin qui ci siamo, il problema deriva dalle sue derivazioni, ammesso che le canzoni precedenti possano definirsi jazz o debbano definirsi swing o chessò, addirittura fox-trot dato che il ritmo base è praticamente lo stesso.
Prendiamo Miles David nell'album glorioso Bitches Brew, album definito jazz da tutti ma quel ritmo swingato non è presente anzi, sembra quasi fusion, oserei dire progressive ma ho paura che qualcuno di voi possa prendere il mio indirizzo di casa e spararmi.
Poi c'è la bossanova, anch'essa spesso presente nelle rassegne, cd, compilation jazz ma allora questo jazz cos'è? Come si riconosce, quali sono i tratti distintivi? Sarà mica che quando non sai cos'è è jazz? Cioè quando non sai cosa suoni stai suonando jazz? Se così fosse sarebbe indefinibile.
Grazie per la cortese e paziente attenzione che spero mi rivolgerete e scusate per la pesantezza, temo, del post.
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Messaggioda AnBra il gio mag 29, 2014 1:19 pm

Ci sono tantissimi tipi e generi di jazz, ma la caratteristica comune e distintiva è l'improvvisazione.
Ci si pone un "tema principale" e su questo si "costruisce", improvvisando quasi del tutto o almeno facendo delle "variazioni sul tema", il pezzo.
A partire dal jazz orchestrale, che a prima vista sembra suonato tutto da spartito (e non potrebbe essere altrimenti quando devono suonare assieme parecchi elementi), dove però vi sono sempre gli assoli improvvisati -appunto- dai "solisti".
Fino ad arrivare al free jazz, che è quasi completamente improvvisato.
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Messaggioda Alessio_Sabian il gio mag 29, 2014 1:24 pm

penso ci siano anche svariati topic dedicati, di cui se ne discute
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Messaggioda vit vit il gio mag 29, 2014 1:29 pm

Il Jazz nella sua centenaria vita ha assunto,giustamente,varie forme e contenuti.Stai confrontando epoche molto differenti,dall'Armstong classico(ma ai tempi rivoluzionario) al DaviS periodo fine 60' dove nasceva l'incontro fra Jazz e rock(la fusion nasce all'incirca con bitches brew).
Essendo musica in costante evoluzione,ma con il fondamento base dell'improvvisazione,nel corso dei decenni ha assunto caratteri sempre nuovi,sia in fatto di armonia,ritmo,strumentazione(si potrebbe suonare jazz su quasi tutti gli strumenti)composizione.
Definire ii limiti del jazz attuale non è facile.....di base cè tanta improvvisazione,composizione,poliritmia,il dialogo fra strumenti....
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Messaggioda Xanadu il gio mag 29, 2014 1:30 pm

Troppi assoli.
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Messaggioda vit vit il gio mag 29, 2014 2:16 pm

Parlavo di dialogo appunto..... :wink:
L'assolo non è come inteso nel rock(che perlopiu' è basata sulla forma canzone) o in altre musiche :è parte strutturale del pezzo,ne è la parte vitale ed espressiva(infatti il jazz è piu' assimilabile ad un linguaggio) ,spesso è il pezzo stesso.Poi spesso ci sono parti solistiche a piu' voci deve due o piu' strumenti si intrecciano a vicenda.....insomma a mio avviso è musica che va ascoltata nel particolare.

Edit:Nikman la bossa nova è proprio l'incontro tra i ritmi brasiliani e la sensibilita'ritmica ed armonico/melodica del "jazz".
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Messaggioda nikman il gio mag 29, 2014 3:56 pm

Vi ringrazio per le risposte date su un argomento chiamiamolo pure ostico o pesante quale possa essere il genere jazz.
Io l'ho sempre suonato, nei miei limiti, ed ascoltato ma non sono mai riuscito a capirne i confini. Se com'è vero il rock si distingue facilmente, partendo dal ballad rock ed arrivando all'hard rock, senza sfociare nel metal, oppure il pop, ancor più semplice penso da collocare il jazz è troppo vasto, come mi avete confermato.
Ancora una cosa, è esatto, come alcuni affermano, dire che derivi dal blues, cioè nasce in funzione di quest'ultimo o è un'eresia pensare, io la penso così, che abbia radici ancor più profonde, nascendo dunque dalle varie bande che si esibivano lungo le strade e dalla musica classica? (La musica classica, sì ho sentito anche questa ma il jazz è nato in America, la musica classica si è svolta in Europa principalmente, quindi altro punto interrogativo). La storia delle bande mi sembra verosimile, non per nulla la batteria, per come la intendiamo noi oggi nacque, se tutto fosse vero, proprio dal jazz, quando un solo individuo suonava tutte le percussioni usate proprio nelle bande.
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Messaggioda IlGiovaneIko il gio mag 29, 2014 4:07 pm

vit, il commento di xana era una citazione :D

la fusion è complicata
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Messaggioda AnBra il gio mag 29, 2014 4:24 pm

nikman ha scritto:Ancora una cosa, è esatto, come alcuni affermano, dire che derivi dal blues, cioè nasce in funzione di quest'ultimo o è un'eresia pensare, io la penso così, che abbia radici ancor più profonde, nascendo dunque dalle varie bande che si esibivano lungo le strade e dalla musica classica? (La musica classica, sì ho sentito anche questa ma il jazz è nato in America, la musica classica si è svolta in Europa principalmente, quindi altro punto interrogativo). La storia delle bande mi sembra verosimile, non per nulla la batteria, per come la intendiamo noi oggi nacque, se tutto fosse vero, proprio dal jazz, quando un solo individuo suonava tutte le percussioni usate proprio nelle bande.


Il jazz, come il rock e la maggior parte della usica moderna, ha origine dal blues, ma la musica classica non ci ficca proprio niente.
Il tentativo di fusione con le "armonie" della musica classica è avvenuto negli anni '70, con il rock di talune band inglesi (genesis, yes, elp etc.), ma non ha mai riguardato direttamente il "ramo" americano e quindi il blues ed il jazz.
Bisognerebbe, per evere un'idea più chiara, "disegnare" l'albero genealogico dei generi musicali moderni; me lo riprometto da qualche anno, ma non ne ho mai il tempo.
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Messaggioda nikman il gio mag 29, 2014 4:29 pm

Grazie Anbra, almeno hai chiarito un pò le mie idee, è che son sempre pieno di dubbi e mi pongo milioni di domande, sopratutto se riguardano l'ambito culturale-musicale, ma mi rendo conto da me stesso che è impossibile avere tutte le risposte e quindi cerco di averne almeno una piccola parte.
Se riesci a creare un albero genealogico dei generi musicali penso che debbano erigere una statua a tuo nome :tru
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Messaggioda AnBra il gio mag 29, 2014 4:36 pm

Comincia a scolpire, chè a breve lo preparo.
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Messaggioda Asylanten il gio mag 29, 2014 4:40 pm

dire che la musica classica non c'entri nulla col jazz e un po' grossa, basta citare il nome di Gershwin che tanti standard ha fornito al jazz, il concerto d'aranjuez nel disco di Miles Evans con Gil Evans.......
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Messaggioda nikman il gio mag 29, 2014 4:47 pm

Comincia a scolpire, chè a breve lo preparo.

Ho già in mano martello e scalpello! :tru

dire che la musica classica non c'entri nulla col jazz e un po' grossa, basta citare il nome di Gershwin che tanti standard ha fornito al jazz, il concerto d'aranjuez nel disco di Miles Evans con Gil Evans.......


Puoi essere più chiaro, esemplificativo, chessò postare alcuni titoli con annessi artisti, in modo tale da poterli sentire. :)
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Messaggioda AnBra il gio mag 29, 2014 4:53 pm

Ma sono rimasti dei tentativi isolati e la musica classica non ha influenzato in nessun modo il jazz.
Mentre nel rock inglese ed europeo, come nel pop moderno, anche nostrano, le armonie classiche sono ben evidenti.
Palesemente è una questione di "formazione" dei musicisti, nei conservatori e nelle varie scuole di musica.
Chiaramente più la musica è popolare e lontana dalla cultura europea, più è lontana dai canoni "classici", mentre più è "colta" e vicina all'europa, più ne è influenzata.
Gershwin aveva studiato pianoforte e musica classica, è normale che ne sia stato influenzato, ma non si può certo dire la stessa cosa di John Coltrane e Miles Davis.
Tra l'altro non paragonerei neanche lontanamente il jazz "nero" a quello più commerciale, di massa e da "colonna sonora".
Non per niente quest'ultimo ci risulta più orecchiabile e, conseguentemente, "scontato".
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Messaggioda vit vit il gio mag 29, 2014 6:24 pm

IlGiovaneIko ha scritto:vit, il commento di xana era una citazione :D

la fusion è complicata


Ah si? :ros
Anche la mia :D

Comunque è' impensabile pensare alla nascita del jazz senza l'importante cultura classica occidentale,che proprio filtrata dalla sensibilità blues ha dato vita al jass.Più che il repertorio classico ha avuto più influenza le contemporanee musiche "classiche" di inizio secolo .....Stravinskij,Varese,Patch,Bartok ecc ecc
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Messaggioda nikman il gio mag 29, 2014 6:42 pm

Magari vi chiedo troppo, magari già mi odiate e vi chiedete chi mi ci ha mandato e come ci sono arrivato su questo forum ma vi chiedo di avere pazienza e pietà, sopratutto pietà.
Come detto il jazz lo ascolto ma vorrei ascoltarlo di più, chi di voi è così buono e malsano da farmi una lista, seppur sommaria, di artisti jass da ascoltare, conoscere, idolatrare?
Ve ne sarò grato forever!
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Messaggioda vit vit il gio mag 29, 2014 7:12 pm

Una particolarità fra le tante del fruire jazz e' quella che tutti suonano con tutti,sono pochissimi gli esempi di gruppi stabili intesi come nel pop rock(a macinare la solita trita storia :suk ).
Hai citato bitches brew.....bene se segui il percorso di ogni singolo musicista ti si aprirà un mondo di dischi,collaborazioni,influenze.
E così per milioni di dischi....da quel disco per esempio partono Dave Holland,de johnette,zawinul,Corea,jarrett eccetera ...tra le più influenti personalità passate e presenti.

Sono di gusti abbastanza ostici,e avrò pietà di te :B
Fino alla fiene dei 60' c'è ampia informazione.....dopo bisogna un po' andare a naso.

Io ti consiglio: wheater report(meglio i primi)mahavisnu orchestra,circle,george russell,henry threadgill,art ensemble of Chicago ,istant composer pool,London jazz orchestra,Vienna art orchestra.
Bill frisell,john zorn ,mattew ship,Antony Braxton,bobby previte,Louis sclavis,franco d'andrea,gianluigi trovesi,paolo damiani.
Pierre favre,john surman,Paul bley,Paul motian,Marc dresser,tim berne,john hollenback,brian blade,.....in ordine sparso,ma ti farai una bella fotografia d'insieme. :tru

Edit: scusate gli errori di battitura e minuscole varie ero su ipad mentre cenavo solitario in un bar in attesa di amici... 8)
Ultima modifica di vit vit il ven mag 30, 2014 12:50 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Asylanten il gio mag 29, 2014 8:36 pm

AnBra ha scritto:Ma sono rimasti dei tentativi isolati e la musica classica non ha influenzato in nessun modo il jazz.
Mentre nel rock inglese ed europeo, come nel pop moderno, anche nostrano, le armonie classiche sono ben evidenti.
Palesemente è una questione di "formazione" dei musicisti, nei conservatori e nelle varie scuole di musica.
Chiaramente più la musica è popolare e lontana dalla cultura europea, più è lontana dai canoni "classici", mentre più è "colta" e vicina all'europa, più ne è influenzata.
Gershwin aveva studiato pianoforte e musica classica, è normale che ne sia stato influenzato, ma non si può certo dire la stessa cosa di John Coltrane e Miles Davis.
Tra l'altro non paragonerei neanche lontanamente il jazz "nero" a quello più commerciale, di massa e da "colonna sonora".
Non per niente quest'ultimo ci risulta più orecchiabile e, conseguentemente, "scontato".


io non parlo di colonna sonora, ma di cultura musicale, che molti jazzisti avevano, le influenze sono sempre state fortissime tra le varie musiche in un senso e nell'altro, basti pensare a DUKE ELLINGTON, nel campo classico un esempio di fusione dei linguaggi è per esempio la rhapsody in blue di Gershwin https://www.youtube.com/watch?v=ynEOo28lsbc o l'ebony concert di stravinsky https://www.youtube.com/watch?v=uzjjDS9sqt8 d'altronde anche Charlie Parker voleva aumentare il suo bagaglio di conoscenze musicali e chiese di studiare con Edgar Varèse , peccato che morì prima del suo ritorno.
Qui ho messo alcuni link che mostrano un'evidente influenza della musica classica sul jazz

https://www.youtube.com/watch?v=PoPL7BExSQU
https://www.youtube.com/watch?v=Nv2GgV34qIg
https://www.youtube.com/watch?v=0kSmLTmS1xI
https://www.youtube.com/watch?v=lgaOMIAUd0Q
https://www.youtube.com/watch?v=b6penvoKaJs
https://www.youtube.com/watch?v=PJG2fEZQxX0
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Messaggioda Asylanten il gio mag 29, 2014 8:47 pm

comunque tornando a tema
BIG BANDS swing era 1930-1940 Duke Ellington e COunt Basie
BeBop 1940-1955 Charlie Parker, Dizzy Gillespie
dopo le strade si rendono più complesse e ramificate
Miles Davis, Sonny Rollins, Max Roach and Clifford Brown fino agli anni sessanta dove miles davis fonda il mitico quintett con Tony williams, Ron Carten, Herbie Hancock e Wayne shorter
nel frattempo John Coltrane esplora il jazz e si muove verso il free negli ultimi anni di vita '65/'67, Ornette Coleman aveva già da tempo intrapreso questa strada, verso la fine degli anni sessanta il solito Miles da la svolta elettrica, ascoltando molto la black music dell'epoca (James Brown, Sly and the family stone e Jimi Hendrix), da questo laboratorio nasceranno i Weather report e i gruppi di Dave holland, Chick Corea, Keith Jarrett, John Mc Laughlin.
Il tutto senza dimenticare l'apporto di Bud Powell, Charles Mingus, Thelonious Monk, etc. etc.
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Messaggioda Moz il gio mag 29, 2014 10:22 pm

bellissimo topic, GRAZIE di averlo aperto, me lo sto divorando mentre prendo appunti! :D
voglio solo aggiungere che per chi fosse interessato alla storia del jazz esiste un dvd di Daniel Glass piuttosto recente che esplora la storia della musica soprattutto "americana" in generale concentrandosi soprattutto sulla batteria. è molto interessante, parte dalla fine del 1800 e arriva fino ai Beatles, concentrandosi soprattutto sul jazz. si trova su youtube!
https://www.youtube.com/watch?v=qM869WYpp-0
VENDO: DRUM SOUND KELLER 1997, stessi fusti DW di quegli anni!!! misure 8 10 12 14 22!!
viewtopic.php?f=1&t=78950&p=1869768#p1869768
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Messaggioda bumbato il gio mag 29, 2014 10:41 pm

Ci metto la mia opinione. È solo una mia idea.

Sul discorso influenze classiche quoto il centratissimo intervento di Asylanten
Ma torniamo a bomba. Cosa si può definire jazz senza temere d'andare fuori tema?
Cavolo! Che domandina da 10 milioni di dollari...
Come ha già detto AnBra nel suo primo intervento certamente l'improvvisazione lo caratterizza sempre. Questa è già una determinante. Infatti nessuno dice che nel Rock non debbano esserci improvvisazioni, sia di drum sia di tutti gli altri strumenti, sia in solo sia in assemble.
Ma mentre è concepibile una esecuzione Rock senza improvvisazioni, come da lettura di spartito, questo non è concepibile nel Jazz, almeno non nella totalità dei suoi elementi.
Nel Jazz è una regola, e la regola è dettata dall'ascolto.
Mi spiego meglio.
Se durante un brano jazz il batterista avverte un'attenuazione del brano NON PUO' FARE FINTA DI NULLA. Deve reagire per forza in qualche modo, o attenuandosi anch'egli o crescere per contrapposizione o comunque reagire in qualche modo, è obbligatorio. E questo ovviamente vale per tutti i musicisti non solo per i batteristi.
Questa è la regola più anarchica che possa esistere, perchè non è scritta da nessuna parte ma è dittatorialmente dettata dall'ascolto.
Nel jazz prima di suonare si ascolta. Tutti sappiamo che i robot leggono meglio degli umani.
Mentre i robot possono eseguire alla perfezione un brano di classica o di bossanova, sono degli inetti nel jazz. Questo perchè sono sordi. Certo, ad un robot puoi fare suonare alla perfezione un brano di Charlie Parker, ma se lo metti con altri musicisti addio Jazz, è una recita in mezzo ai jazzisti. Meglio che suoni da solo, quindi è una recita, un disco, una registrazione diversamente espressa.

Ora questa cosa che sto dicendo per il jazz vale un po' per tutta la musica ma nel jazz è la regola principale, negli altri generi no.

È quando un jazzista suona da solo come la mettiamo? Deve ascoltare comunque, in questo caso sé stesso. Se una battuta la fa un po' strana (e questo succede perchè siamo umani), non potrà ignorare il fatto di averla fatta così. Se l'ha fatta esiste e se esiste deve tenerne conto.
https://www.youtube.com/watch?x-yt-cl=6 ... 4amzgMSxfU
https://www.youtube.com/watch?v=HGeCHfpUlv8

Scritta così sembra una cosa cerebrale e invece è assolutamente naturale.
Nel jazz hai la reattività continua, che deriva dall'ascolto continuo.

È per questo motivo che il jazz non può ignorare tutto il resto della musica.
Il jazz ha incluso nel tempo, dentro di sé, ogni genere musicale, classica, rap, rock, elettronica.

Detto questo, si capisce che inevitabilmente il jazz può contenere variabili enormi che possono piacere molto o non piacere per niente, all'interno dello stesso megagenere detto jazz.

Ma il genere è sempre un'etichetta un po' forzata, una semplificazione.

Storicamente parlando:
REGTIME
https://www.youtube.com/watch?v=fPmruHc4S9Q
NEW ORLEANS
https://www.youtube.com/watch?v=jCzDKDpbKXc
NEW ORLEANS IN CHICAGO
https://www.youtube.com/watch?v=4yW41H2x818
SWING
https://www.youtube.com/watch?v=62ZSQUyU00s
BEBOP
https://www.youtube.com/watch?v=YZYaSkhRhoE
COOL
https://www.youtube.com/watch?v=1P5xZyK4cFw
HARD BOP
https://www.youtube.com/watch?v=GEAv91jPsoc
FREE
https://www.youtube.com/watch?v=-zPVWS14tvk
MAINSTREAM
https://www.youtube.com/watch?v=p_ruIFQLLPQ
FUSION
https://www.youtube.com/watch?v=jtBWQCeIIA8

Ma questo elenco è molto approssimativo, non è rappresentativo della reale eterogeneità del jazz.
Tuttavia l'ELEMENTO IMPROVVISATIVO DETERMINATO DALL'ASCOTO a mio parere lo si trova sempre come caratteristica dominante del genere jazz.
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.

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Messaggioda vit vit il ven mag 30, 2014 1:10 am

Minchia leggendovi sembra che il Jazz si sia fermato ai primi '70 come su tutti i libri storici(primo su tutti quello di Arrigo Polillo) :D
Nessuno ha citato i grandi musicisti che abbiamo fra i piedi e che respirano la nostra stessa aria.
Aggiungo altri nomi alla lista
Marty Erlitch
Don Byron
Dave Douglas
MArc Ducret
Michel Portal
Wayne Horvitz
Gerry Hemingway
Joey Baron
Ray Anderson
Eric Friedlander
Ralph Peterson
Eroi dei giorni nostri,assolutamente al di fuori della musica commerciale,lo starship,lo show bizness piu' puerile,gente che padroneggia la musica tutta e ha pochissimi riconoscimenti,gente che è sempre in giro a suonare,magari davanti a 50 persone......e la massa ad ascoltare carne trita morta :suk :suk :suk
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Messaggioda bumbato il ven mag 30, 2014 3:34 am

ottimo grazie vit vit.

La storia può riscoprire e portare in auge emeriti sconosciuti o potrà declassare attuali notori.
Ci sono anche molti italiani contemporanei. (Comunque Miles Davis è morto nel '91 e fino qualche anno prima era ancora pienamente operativo).
Ma l'argomento gira intorno alla definizione di jazz quindi è inevitabile puntare soprattutto alle radici per avere una definizione. In fondo il ragazzo ha circa 110 anni, e quindi il trend degli ultimi decenni è meno utile a definirlo rispetto ai primi (credo).
Poi se la domanda è "dove sta andando il jazz?" allora è un'altra cosa.

Nel jazz più che in altri generi forse, c'è una forte rilevanza di musicisti sconosciuti ai più, perchè ce ne sono tanti bravi e originali. Per questo motivo il jazz ha sempre coltivato un alone di intellettualismo ed elite, talvolta degenerato in snob (erroneamente). Personalmente apprezzo molto il jazz che ha saputo farsi strada in modo popolare e molto orecchiabile. Quindi Duke Ellington, David Bruback, li apprezzo molto, i loro dischi erano presenti nelle case degli americani come il sale nella tavola degli italiani. fantastica questa cosa. un periodo pane è jazz. Apprezzo molto il jazz quando vuole con chiara intenzione comunicare agli ascoltatori piuttosto che quando si contorce in introspezioni usuranti. E scusate ma sono già bello in OT :oops:
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.

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Messaggioda nikman il ven mag 30, 2014 11:07 am

Premetto che non volevo certo aprire il post per far vedere quanto fossi figo nel voler parlare di jazz e dintorni, sono forse il meno snob del mondo dato che col gruppo che ho attualmente suono folk abruzzese, però, quando suono da solo a casa, il jazz, o per meglio dire, gli standard jazz più famosi mi danno un piacere diverso. Li suono con più naturalezza, tanto che mi metto a ridere da solo come uno scemo, questo con gli altri generi non mi capita così spesso a meno che non siano pezzi cosidetti sacri. Prima o poi vorrei trovare un trio per fare jazz ma la vedo dura -.-'' Basta con l'OT!
Sono di gusti abbastanza ostici,e avrò pietà di te
Grazie Vi Vit, grazie anche per i gruppo, artisti da te citati, ci darò subito un'occhiata, nel frattempo me li segno uno per uno!
Grazie anche ad Asylanten, a Bumbato ed a tutti gli altri, mi state aprendo un altro mondo, artisti e gruppi che non conoscevo ed un primo abbozzo di storia ed evoluzione nel jazz e, come dice Moz, anche io sto prendendo una valanga di appunti, segnandomi tutti i vostri consigli.

Personalmente apprezzo molto il jazz che ha saputo farsi strada in modo popolare e molto orecchiabile. Quindi Duke Ellington, David Bruback, li apprezzo molto, i loro dischi erano presenti nelle case degli americani come il sale nella tavola degli italiani. fantastica questa cosa. un periodo pane è jazz. Apprezzo molto il jazz quando vuole con chiara intenzione comunicare agli ascoltatori piuttosto che quando si contorce in introspezioni usuranti.

Anche per me è la stessa cosa ma credo che si tratti di abituare l'orecchio e nient'altro, bisogna cercare di apprezzare ed ascoltare con più attenzione, facendo quindi più fatica agli inizi, ma poi il nostro cervello inizia a metabolizzare il tutto. E' così per qualsiasi genere, ovviamente togliendo quello troppo commerciale che è appunto creato per far sì che l'orecchio ed il cervello non debbano sforzarsi nel recepirlo.

Termino postando anch'io un video di Stefano Bollani in cui fa jazz anche se non lo da a vedere, giudicate voi stessi, di certo non vi passerà inosservata la sua variazione sul tema, la sua improvvisazione.

https://www.youtube.com/watch?v=l7bnnFlvUPE
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Messaggioda bumbato il ven mag 30, 2014 11:29 am

ecco, quello che hai postato secondo me non è jazz. :D
A mio parere è improvvisazione sul brano dei Beatles, ci mette dentro un bel po' di cosucce tra cui anche il tema di Stairway To Heaven dei Led Zeppelin. Ma secondo me non è jazz. Si tratta di una fantasia musicale non jazz ma melodic rock.
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Messaggioda nikman il ven mag 30, 2014 11:38 am

Bè però ha improvvisato, rientrando sempre nel tema ma ha improvvisato... perché non lo reputi jazz? :D
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Messaggioda bumbato il ven mag 30, 2014 12:16 pm

nikman ha scritto:Bè però ha improvvisato, rientrando sempre nel tema ma ha improvvisato... perché non lo reputi jazz? :D


perchè non hai letto il mio intervento gio mag 29, 2014 11:41 pm ? :D :D :D :D :D
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Messaggioda nikman il ven mag 30, 2014 12:26 pm

Come ha già detto AnBra nel suo primo intervento certamente l'improvvisazione lo caratterizza sempre. Questa è già una determinante. Infatti nessuno dice che nel Rock non debbano esserci improvvisazioni, sia di drum sia di tutti gli altri strumenti, sia in solo sia in assemble.
Ma mentre è concepibile una esecuzione Rock senza improvvisazioni, come da lettura di spartito, questo non è concepibile nel Jazz, almeno non nella totalità dei suoi elementi.
Nel Jazz è una regola, e la regola è dettata dall'ascolto.
Se durante un brano jazz il batterista avverte un'attenuazione del brano NON PUO' FARE FINTA DI NULLA. Deve reagire per forza in qualche modo, o attenuandosi anch'egli o crescere per contrapposizione o comunque reagire in qualche modo, è obbligatorio. E questo ovviamente vale per tutti i musicisti non solo per i batteristi.
Questa è la regola più anarchica che possa esistere, perchè non è scritta da nessuna parte ma è dittatorialmente dettata dall'ascolto.
Nel jazz prima di suonare si ascolta.
È quando un jazzista suona da solo come la mettiamo? Deve ascoltare comunque, in questo caso sé stesso. Se una battuta la fa un po' strana (e questo succede perchè siamo umani), non potrà ignorare il fatto di averla fatta così. Se l'ha fatta esiste e se esiste deve tenerne conto.
Scritta così sembra una cosa cerebrale e invece è assolutamente naturale.
Nel jazz hai la reattività continua, che deriva dall'ascolto continuo.


l'ho letto questo tuo intervento e l'ho letto attentamente, ascoltando anche tutti i pezzi che hai linkato. Bollani doveva suonare Something dei Beatles e, dentro quella canzone, ne ha inserito un'altra, accennandola timidamente all'inizio e marcandola verso la fine facendosi accompagnare dal riff di chitarra. Ha sentito questa pulsazione, ha ascoltato sé stesso ed ha creato jazz, o no? :D
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Messaggioda bumbato il ven mag 30, 2014 1:08 pm

la citazione di me stesso:
nessuno dice che nel Rock non debbano esserci improvvisazioni, sia di drum sia di tutti gli altri strumenti, sia in solo sia in assemble.
Ma mentre è concepibile una esecuzione Rock senza improvvisazioni, come da lettura di spartito, questo non è concepibile nel Jazz, almeno non nella totalità dei suoi elementi.


Ora, secondo me Bollani sta facendo un piacevole ottimo lavoro, metti anche, supponiamo, migliore di qualsiasi brano jazz al mondo, ma non sta facendo jazz. è una mia opinione, sia chiaro. :D

Non è jazz perchè non è obbligato ad improvvisare, ha scelto di farlo.
il jazz invece è divenire, l'improvvisazione è praticamente un vincolo.

l'improvvisazione non è sinonimo di jazz. Anche nel Metal puoi improvvisare, per esempio.

Se è eseguito un brano rock o di classica, in un determinato locale, con un determinato pubblico, con determinati strumenti, buoni, meno buoni, con quella determinata temperatura, ecc... ecc... il brano ne sarà certamente influenzato e sarà leggermente diverso da caso a caso.

Nel jazz invece il brano è tutto quello che si respira in quella situazione.
Il jazz è ascolto continuo, errore umano (non è necessario definirlo errore umano, lo possiamo chiamare variabile umana). Quello che si suona, istante dopo istante, deriva dal precedente. il jazz è divenire.

Quello che hai postato non ha la componente obbligata dell'improvvisazione. L'improvvisazione è una scelta. Quindi secondo me non è jazz.
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.

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Messaggioda Asylanten il ven mag 30, 2014 5:01 pm

Molto interessante questa discussione, comunque ho tralasciato tutto ciò che viene dopo gli anni '70 non perché non lo consideri, anzi, ma diventa molto molto difficile attribuire etichette a musiche che si sono contaminate fortemente con stilemi molto diversi fra loro, un esempio di cosa intendo vi posto due o tre video, difficile definirli, ma come un fiume scendendo a valle incontra altri fiumi e si mischia, così la musica evolve, si trasforma e cambia.
https://www.youtube.com/watch?v=eCmoVWpWYm4
https://www.youtube.com/watch?v=bFL5BQ1EI88
https://www.youtube.com/watch?v=IB8tMU0PP-M
https://www.youtube.com/watch?v=m0ZfXg9ptYM
https://www.youtube.com/watch?v=1kA2RgjUeDo
https://www.youtube.com/watch?v=UQoIDkVO3mo
https://www.youtube.com/watch?v=6hoPqFiH6sg
https://www.youtube.com/watch?v=Z2TtCtONB5I
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