vit vit ha scritto:quindi magari fra 10/100/1000 ani anche le primordiali produzioni di pearl,tama,yamaha possano acquisire valore almeno storico/culturale e che ne sappiamo pure di stile e suono.
vit vit ha scritto:Ani[cit.]
Non è un refuso
vit vit ha scritto:Quindi tu tienitela,comprala,suonala:il tempo dira' la sua.
anche le primordiali produzioni di pearl,tama,yamaha possano acquisire valore almeno storico/culturale e che ne sappiamo pure di stile e suono.
FlyingDisk ha scritto:Ciao a tutti ragazzi, è da un pò di tempo che mi interrogo sul reale valore delle TAMA d'annata, per esempio da quale anno possono considerarsi tali e, sempre secondo voi, avranno una rivalutazione sia come strumento che come oggetto da collezione? Negli ultimi anni sono tornati di moda tanti dei marchi che hanno scritto la storia degli anni 60/70, e di conseguenza il valore è anche aumentato. Secondo voi può succedere la stessa cosa anche per TAMA?
Grazie delle risposte e spero di non aver scritto troppe cazzate
Raffaele, mica la faresti una foto panoramica dei tuoi kit ?raffaele ha scritto:FlyingDisk ha scritto:Ciao a tutti ragazzi, è da un pò di tempo che mi interrogo sul reale valore delle TAMA d'annata, per esempio da quale anno possono considerarsi tali e, sempre secondo voi, avranno una rivalutazione sia come strumento che come oggetto da collezione? Negli ultimi anni sono tornati di moda tanti dei marchi che hanno scritto la storia degli anni 60/70, e di conseguenza il valore è anche aumentato. Secondo voi può succedere la stessa cosa anche per TAMA?
Grazie delle risposte e spero di non aver scritto troppe cazzate
Scusa il ritardo nella risposta, ho letto adesso e purtroppo il tempo è quello che è.
Uno strumento è considerato d'annata e quindi vintage (come ogni oggetto) quando sono trascorsi almeno 20 anni dalla sua produzione.Dico almeno perchè i vent'anni è il requisito minimo.Uno strumento vintage poi non è sinonimo di rivalutazione, anzi, molte volte il prezzo cala e anche molto considerando quanto costava ai tempi in cui fu creato ma a volte il mercato o altri elementi fanno lievitare il prezzo ed ecco che un pezzo vintage diventa anche più costoso del prezzo pagato dal compratore in origine.Ma poi tanti sono gli elementi che incidono sul prezzo di un vintage ma non sto quio ad elencare, son tanti.
Tama è un marchio importante nato dalla mente di un certo Hoshino agli inizi degli anni sessanta e chiamata poi tama per omaggiare la moglie, appunto che portava quel nome.La tama è famosa e rimarrà famosa per aver introdotto nella fabbricazione delle batterie il mogano filippino molto meno caro degli altri legni usati da blasonate ditte come ludwig, gretsch ecc ecc, quindi batterie sonore, robuste ma a costi notevolmente inferiori, e tutto made in japan, poi made in china così ormai fant tutti .
Le superstar di un tempo sono state cavalli di battaglia di gruppi ad esempio come i police e altri.Personalmente ho in sala prove una tostissima tama in acero e in collezione un tama cordia, fatta con diversi legni, tra cui il cordia, credo possa avere ampio margine di rivalutazione, ma solo tra collezionisti, non tra musicisti dato che le mode son molto cambiate.Quando torneranno i mega fusti lunghi dal suono corposo forse anche qualche batterista cercherà la tama cordia, ma dubito che esca dal mercato collezionistico per entrare di diritto in quello dei musicisti che la useranno di nuovo. Ho in collezione anche una una warlord masai costruita con 12 strati di betulla selezionatissima, con swarosky incastonati nei nottolini e certificato firmato di pugno da hoshino in cui si indicano in 100 gli esemplari costruiti, la mia è il numero...non ricordo. Ho dedicato anni , studi e danaro per alimentare la collezione di batterie straniere ed italiane e ne vado fiero e sono soddisfattissimo sempre in attesa del famoso museo che s'ha da fare ma nessuno se ne occupa oltre il sottoscritto che ormai ha perso ogni speranza di far un museo pubblico...rimarrà quello privato, comunque esiste già.
>Tornando a tama direi che una tama d'annata (anni 80) superstar in betulla sia un buonissimo strumento vintage che potrà di certo rivalutarsi e che comunque anche oggi da soddisfazioni poterla suonare anche se il suono è un pò datato, ma quello è e rimarrà il suo bello.
Comunque tama è da annoverare tra le batterie che hanno fatto la storia della batteria e alcuni pezzi vintage non sono da sottovalutare e alcune batterie tama ,(anche modernissime) secondo me hanno un suono personalissimo e per niente inferiore a quello di altre marche statunitensi blasonatissime.
edmondo ha scritto:Me la fai in privato. Non diffonderò, stai certo!!
Anzi, un elenco di tutte , o almeno delle più moderne.
Lisander ha scritto: Non so.. forse considero vintage solo qualcosa che è palesemente rappresentativo del passato e visto che sono del 79 tendo a definire tale solo ciò che è più vecchio di me (per ora).
raffaele ha scritto:edmondo ha scritto:Me la fai in privato. Non diffonderò, stai certo!!
Anzi, un elenco di tutte , o almeno delle più moderne.
ok, provo a farti un elenco ma sicuramente me ne sfuggiranno diverse: STRANIERE, tutte originali ed in perfette condizioni:
1- una vecchissima batteria da nave da crociera degli anni venti, una chicca, ma non ricordo il nome.
2-Gretsch: anni 70 finitura natural venature chiare, anni '80 grand prix (poi altre due che uso tutte degli anni 70 ma queste sono state restaurate o cambiati vari pezzi e dunque non collezionabili )
3- Ludwig: una tutta in acciaio inox ormai passata alla storia delle batterie ludwig, una vistalite jolli bean, una vistalite smoke firmata sui fusti da j. P. dei D. purple, una anni 80 tutta in acero con rullante con cordiera cui si regola singolarmente ogni filo
4-sonor: hilite nera sparkle, un'altra che non ricordo bene se delite o lite rossa ferrari (il rullo era il tuo )
5-Yamaha: 9000 r.c. con suo rullantone,una moderna maple custom fantastica argento sparkle
6-Trixon: anni 60 luxor, anni 50 conica bellissima blu sparkle
7-Slingerland anni 80 crome over wood, con rivestimento brunito
8-rogers anni 60 misure jazz, colore azzurrino, orribile, ma dal suono favoloso con suo rullante in metallo stessa epoca
10-tama: cordia, warlord masai, starclassic in acero fusti profondi (che suo per registrare)
11) pearl: mmx doppia cassa sfumata bero grigio sparkle, pearl con fusti remo tunable compreso il rullante (stranissima)
12)DW collector anno 2001, anno in cui il buon Good si mise a fabbricare i fusti in proprio (secondo me è la vera dw)
13)Premier resonator gialla appartenuta al mitico tullio de piscopo
14)arbiter con fusti accordabili da un unico tirante
15)una staccato
16)una batteria anni 60 dei balcani, mi sfugge il nome
...e altre ...
ITALIANE:
tantissime, molte hollywood quasi tutti i modelli, mi manca la Tronic (cui do la caccia da anni) e la max roach, alcune h.percussion di cui una enorme con doppia cassa e otto tamburi e un timpano tunable finita anche su rivista specializzata con il sottoscritto dietro a far l'asino , una spizzichino, diverse alberti, oot, cvl, diberardino,finest,davoli, una davoli elettronica forse una delle primissime batterie elettroniche,e tantissime altre italiche tra cui una in rame , diverse vistalite della hollywood e wooding ecc ecc scusa se ho tagliato corto ma le italiche sono veramente tante.Ciaoooo
Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti