Live report: Fabio Concato
Blue Note, Milano, 27 febbraio 2015
Ogni tanto, per saggiare se in Italia esiste ancora la
musica d'autore, bisogna assistere a questi concerti.
Fabio Concato, uno dei pochi cantanti italiani che ha una "stratta familiarità" con il jazz, per la sua caratteristica armonia musicale, ha proposto ieri sera nella splendida cornice del "Blue Note di Milano il suo concerto improntato sulla musica e sulla parola, tra il serio ed il faceto.
Un lungo viaggio dal 1977, anno del suo esordio discografico, ad oggi.
La serata è stata l'occasione per ascoltare tutti i suoi più grandi successi (molti "tagliati" per ragioni temporali, perché l'artista avrebbe successivamente eseguito un secondo set alle 23:30).
Il pubblico ha ancora una volta tributato il suo affetto a questo autore elegante, capace di grande autoironia e sempre attento alla tematiche ambientali, sociali e civili.
Un bel viaggio al centro del cuore con un repertorio riproposto con grande energia e complicità assieme agli stessi musicisti: Ornella D'Urbano al piano e alla tastiera, Stefano Casali al basso, Larry Tomassini alle chitarre e la grande scoperta, Gabriele Palazzi alla batteria, capace di entrare letteralmente nei brani muovendosi a tempo e facendoti capire che lui, in quel momento, "sta suonando veramente".
Tutti, ma davvero tutti i suoi cavalli di battaglia con la struggente "Gigi", dedicata al padre scomparso, e "Canzone di Laura", scritta dall'amico Pino Daniele sulla sua musica.
Fuochi d'artificio alla fine per "Rosalina".
Live report di Francesco Giuffrida