Mixaggio - 2

INIZIAMO DALLA CASSA

Avete registrato la vostra esecuzione, avendo cura di piazzare i microfoni come spiegato nella apposita sezione, non prima di aver fatto parecchie prove di posizionamento, e vi siete preoccupati che nessuna traccia in registrazione abbia superato il livello di 0 dB. Bravi; adesso... si inizia a mixare!
Di solito la batteria é il primo strumento che si registra, la cassa é associata al primo canale di batteria (per convenzione), e quindi noi inizieremo il mixaggio proprio dalla cassa.

La prima cosa da fare é di impostare i monitor (o il nostro stereo) a un volume moderato; per trovarlo, magari, inseriamo un paio di cd e regoliamolo il volume normale a cui li ascolteremmo, dopodiché torneremo a lavorare sul nostro mixaggio. Questo perché, come detto nella sezione di acustica, a seconda del volume cambia la percezione delle frequenze. In particolare, i bassi sono molto poco percepibili a basso volume. Mixando a basso volume sentiremo poco i bassi e rischieremo quindi di aggiungerne più del necessario a cassa e basso; poi però, ascoltando il brano a un volume "normale", ci accorgeremmo di aver esaltato dei bassi già presenti, col risultato di avere troppi bassi nel pezzo. Visto che la gente ascolta musica nei modi e ai volumi più disparati, non resta che impostare il sistema d'ascolto a un volume che si reputa medio, prima di iniziare a mixare.

Per cominciare consiglio di mettere tutti i fader dei volumi a zero e poi alzarli uno alla volta. Iniziamo quindi portando su il fader della cassa fino a quando l'indicatore di volume non arriva a circa tre quarti del volume consentito (indicativamente, le botte più forti non dovrebbero superare -7/-6 dB sotto lo zero). Non mettete la cassa al volume massimo, altrimenti dopo, quando aggiungeremo gli effetti e le altre tracce, non avrete più headroom, ovvero spazio per fare modifiche. Se vorrete mettere il rullante a un volume più alto della cassa, e questa sarà già a zero decibel, aumentando il rullante probabilmente questo distorcerà. Se volete più volume in questa fase, alzatelo leggermente sulle casse/cuffie con cui ascoltate il mixaggio, tenendo sempre presente cosa abbiamo detto all'inizio della pagina.
Dicevamo, portate la cassa a un volume moderato, verificate che nel bilanciamento stereo sia al centro, dopodiché focalizzate la vostra attenzione sulla qualità del suono: probabilmente noterete che togliendo delle frequenze fra 250-400 Hz il suono sarà più secco e meno "cartonato". Cercate la frequenza giusta e restringete l'ampiezza del vostro intervento il più possibile col parametro Q dell'equalizzatore. Viceversa potete incrementare le frequenze intorno a 60 Hz, per un po' di bassi in più, solo se necessario. Se l'aumento di tali frequenze non comporta un effettivo aumento dei bassi (di quelli che si sentono nel petto), probabilmente non avrete seguito il mio consiglio di non risparmiare un centesimo per il microfono della cassa: se il microfono non va bene, anche se aumentate i bassi, il suono rimarrà uguale: non si può aumentare il volume di un suono che non esiste in principio (o meglio non esiste per il vostro microfono)!! Infine, per sentire maggiormente l'attacco del battente sulla pelle, potete aumentare tra i 2 e gli 8 KHz, anche qui cercando con pazienza la frequenza e l'ampiezza ottimale per l'intervento. L'attacco infatti, istantaneo, é dato maggiormente dalle alte frequenze, le uniche in grado di portare "informazione" in un tempo rapidissimo. Per aumentare l'attacco della cassa provate anche a usare un battente più duro per il pedale.

Fate attenzione a modificare l'equalizzazione con parsimonia, solo se ce n'é veramente bisogno, e solo le frequenze che davvero interessano. Dovete pensare al mix finale come una costruzione in cui c'é lo spazio giusto per ogni strumento, e se pompate per esempio tutti i bassi di tutti gli strumenti, alla fine il suono ne risentirà, non sentirete più gli alti, dovrete alzarli, ma allora il volume sarà troppo alto, e quindi distorcendo forse vi renderete conto che dovrete cominciare ad abbassare, e a trattare l'equalizzazione con raziocinio...

COMPRIMIAMO IL TUTTO

Sulla cassa, così come sul rullante (e sul basso e sulla voce...), é bene applicare un compressore, perché durante l'esecuzione é difficile dare sempre la stessa intensità ai colpi, e alcuni saranno più forti di altri. Il compressore livella quindi il volume del materiale a cui é applicato, abbassando i picchi e (se vogliamo) alzando il volume generale, tramite il gain. É bene non abusare del compressore, se non si vuole togliere l'anima al pezzo cancellando tutte le dinamiche. Come tempo di attacco possiamo impostarlo a pochi millisecondi, ma in ogni caso non meno di una decina, altrimenti comprimeremo anche l'attacco iniziale, che invece é bene lasciare indisturbato, altrimenti il colpo perderà mordente e definizione. In chiusura, possiamo impostare un tempo più lungo, ma sempre sull'ordine di poche decine di millisecondi. Infine, come ratio possiamo iniziare con un valore tipo 2:1 per poi vedere meglio cosa fare caso per caso.

Vi ricordo che, se il volume della traccia é molto irregolare, probabilmente col compressore potreste anche riuscire a livellarlo, ma ugualmente si sentirà la differenza timbrica fra i colpi: dei colpi di cassa (e non solo) suonati a volume diverso avranno anche un timbro diverso (in particolare l'attacco é poco nitido a basso volume).

LA CASSA DIETRO AL CANCELLO

É necessario usare un noise gate per fare in modo che il suono che modifichiamo sia solo quello della cassa, e non magari il rullante che entra prepotentemente nel microfono della cassa. Inoltre il gate "pulisce", rende più secco e netto il suono. Il gate lavora facendo passare (da qui il nome gate=cancello) solo i segnali che vogliamo, superiori a un certo volume. Per regolare bene i parametri del noise gate la cosa migliore é sperimentare: impostate la soglia in modo che il gate si apra ad ogni colpo di cassa, ma non regolatelo troppo in basso, altrimenti si aprirà anche in corrispondenza di colpi di rullante e/o tom. Non vi preoccupate, il volume della cassa sarà nettamente superiore ai rientri degli altri pezzi, quindi riuscirete con un po' di ascolto a determinare il livello giusto per la soglia. Il suo valore dipende anche dallo stile del batterista: se pestiamo particolarmente forte si può mettere la soglia anche a un valore abbastanza elevato, per fare una selezione ancora più restrittiva; se invece ci sono dei colpi molto leggeri, sarà meglio abbassare il valore per evitare che questi colpi leggeri vengano completamente mascherati.
Per il tempo di attacco, cioé il tempo che passa da quando arriva il segnale col volume di soglia fino all'effettiva apertura del gate, regoliamolo al minimo consentito (dell'ordine di meno di un millesimo di secondo), mentre, per il release (cioé il tempo fra il segnale col volume di soglia e la chiusura del gate), concediamo un po' di tempo in più, per evitare di tagliare la coda del suono (circa un decimo di secondo o poco più andrà bene). In ogni caso giudicate con le vostre orecchie: spesso é anche bene tagliare la coda finale del colpo.

L'uso del gate per la cassa ha anche un'altra utilità: troncando la primissima parte del suono, il gate permetterà al colpo di essere sentito solo quando ha già raggiunto un certo volume, e questo ci porta ancora un altro passo verso il suono che sentiamo nei dischi. Per ottenere questo aumentiamo leggermente il tempo di attacco (portiamolo fra 1 e 4 millesimi di secondo).
Il consiglio definitivo é di mettere in loop una parte di cassa e regolare i due parametri attack e release a piacimento, per sentire in prima persona le variazioni.

REGISTRARE LA BATTERIA


PREMESSE

I MICROFONI

USO DEI MICROFONI

PRESA DIRETTA

PROCESSORI ED EQ

MIXAGGIO 1

MIXAGGIO 2

MIXAGGIO 3

IL BASSO


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